Il salvataggio della partitocrazia e il futuro della democrazia in Italia

Gli avvenimenti degli ultimi due mesi hanno di positivo la sempre più radicale chiarificazione di quale sia la situazione dell’Italia, al di là di quello che i mass-media riversano su di un’opinione pubblica attonita difronte al totale scollamento fra la situazione reale del Paese e le manovre della nostra classe dirigente.
Una prima constatazione è indispensabile, anche se non sembra ve ne sia traccia tra gli innumerevoli commenti sulla vittoria elettorale del Movimento Cinque Stelle: per la prima volta infatti si è affermata elettoralmente in Italia una forza politica di valenza nazionale diversa dai partiti che presero forma e potere settant’anni fa, dopo la caduta del fascismo, il 25 luglio 1943. Il Movimento Cinque Stelle, infatti, non ha più alcun riferimento né storico né ideologico né internazionale rispetto a quelli che hanno caratterizzato i partiti nati o rinati nel tragico e travagliato biennio 1943-45.Continua a leggere…

Opportunità oltre la crisi. Per una nuova organizzazione economica

da:www.clarissa.it
Sono ormai molti gli osservatori e gli analisti che riconoscono il significato di svolta degli avvenimenti che da circa due mesi sconvolgono le economie dell’Occidente. Non sono pochi nemmeno quelli che collegano logicamente questi avvenimenti alla cosiddetta “crisi dei mutui”, sviluppatasi a partire dall’estate del 2007, che richiese misure straordinarie di salvataggio da parte del governo Usa e dei governi europei, per evitare il fallimento di molte istituzioni finanziarie mondiali, gravate nei propri bilanci dall’azzeramento del valore di ingenti capitali speculativi: una serie di misure che, utilizzando denaro pubblico per rifornire le casse delle grandi banche, hanno ovviamente aumentato il debito degli Stati occidentali e ne hanno rapidamente ridotto la capacità di intervento.
Sono fatti questi di cui Clarissa si occupò fin dall’autunno 2007 con rimarchevole precisione, indicando, in un momento in cui pochissimi ancora lo facevano, la vastità degli effetti che, cifre alla mano, quella crisi speculativa avrebbe potuto provocare sull’economia mondiale: pur non appartenendo agli specialisti dell’analisi finanziaria, non siamo certo stati smentiti dai fatti, cosa che dimostra che è possibile anche ai non addetti ai lavori comprendere e in certa misura prevedere i rischi del sistema che domina l’economia mondiale da decenni.Continua a leggere…